«Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte.»

I Tre Libri consigliati da Pankhurst a Luglio:

A volto scoperto: La vita di Huda Shaarawi, la prima Femminista d’Egitto di Sania Sharawi Lanfranchi ( Bookbaby Editore) Huda Sha’arawi è una delle prime pioniere del femminismo egiziano. Figlia del primo fautore del costituzionalismo egiziano, Mohamed Sultan Pascià, che fu anche il primo Presidente del Senato sotto il Khedivé Tewfik Pascià, Huda ha organizzato nel 1919 una marcia di donne, pur sempre velate, per le strade del Cairo, per protestare contro l’arresto e l’esilio dei quattro capi principali della resistenza egiziana. Huda fonda l’Unione Femminista Egiziana (UFE) – affiliata all’Alleanza Internazionale – insieme a una scuola, un asilo e un emporium dove le bambine imparavano la sartoria ed il ricamo.
Inoltre, dopo aver letto «Jus Suffragi», la gazzetta dell’Alleanza Internazionale, Huda decise di creare una rivista egiziana in lingua francese, «L’Egyptienne», destinata a fungere da «messaggera di pace tra l’Oriente e l’Occidente», un vero e proprio strumento di informazioni attendibili tra le due parti del mondo. Questo libro, arricchito con immagini dagli archivi dell’Unione Femminile Nazionale, è il frutto del un lavoro di ricerca più che ventennale di Sania Shaarawi Lanfranchi, nipote di Huda Shaarawi, che ha dedicato un lungo periodo nel cercare ed incontrare persone sparse per il mondo che avevano conosciuto sua nonna, recuperando documenti e approfondendo lo studio storico del periodo in cui visse, a cavallo fra il XIX sec. e il XX sec., fino alla seconda guerra mondiale. Una biografia imperdibile!

Donne che corrono coi lupi di Pinkola Estés (Frassinelli Editore) Attraverso un lavoro di ricerca ventennale, la psicanalista Clarissa Pinkola Estés ha raccolto fiabe popolari, miti e racconti per rielaborarli in “Donne che corrono coi lupi”, libro che presenta una serie di archetipi femminili che esprimono la forza potentissima, selvaggia, istintiva, creativa e passionale che si nasconde in ogni donna. L’autrice mostra come è necessario riappropriarsi di questa forza istintiva e visionaria, persa nel corso del tempo, per riscoprire il proprio valore e potere personale. Clarissa Pinkola Estés rassicura: il termine selvaggio non viene usato nel suo senso peggiorativo, bensì nel suo senso originario: vivere in maniera selvaggia significa vivere naturalmente, riunirsi alla Natura selvaggia significa fissare il territorio, trovare il proprio branco, stare con sicurezza e orgoglio nel proprio corpo indipendentemente dai suoi doni e dai suoi limiti, parlare e agire per proprio conto, in prima persona, essere consapevoli, vigili, rifarsi ai poteri femminili innati dell’intuito e della percezione, riprendere i propri cicli, scoprire a che cosa si appartiene, levarsi con dignità, conservare tutta la consapevolezza possibile.

La ragazza che ero, la riconosco: schegge di autobiografie femministe a cura di Silvia Neonato (Iacobelli Editore) Genova, anni Settanta: molte donne, come in altre città italiane, partecipano al movimento femminista che riempie le piazze. Ma fanno contemporaneamente anche un lavoro più nascosto, riunendosi in collettivi nelle case e nelle sedi più o meno provvisorie che la politica povera della sinistra extraparlamentare poteva mettere a disposizione in quegli anni. Quel lavoro, vera e propria pratica politica definita “autocoscienza”, ha segnato la vita di tutte ed è l’eredità che le ragazze del ’68 lasciano alle donne venute dopo. A quarant’anni di distanza, otto protagoniste di quel collettivo femminista genovese si sono reincontrate, per provare a raccontare che cosa è successo nel frattempo a ciascuna di loro e al mondo. Questi frammenti di biografie femministe illuminano una stagione di forte impegno ancora troppo lacunosamente ricostruita, affondando nella storia personale di ognuna, nelle differenze di classe e collocazione, nelle reciproche relazioni e nelle vicende di una città, dal dopoguerra a oggi.