Malvida, al secolo Ida Matera è una giovane artista lucana che vive la sua vita artistica a Bologna. Un talento a 360 gradi quello di Malvida che con le proprie performance investe diversi campi dell’arte tradizionale, dal teatro al cinema fino ad arrivare alla musica.

Quella di Malvida è una storia di sentimenti, come lei stessa ci racconta in questa intervista. Sentimenti giovani e belli, verrebbe da dire ma, dietro una visione quasi statica della nostra società, la voce di Ida irrompe come un fulmine a ciel sereno coadiuvata da un beat ketchy e dirompente che richiama i neon degli anni ’80 e quella new wave alla Curtis.
Ecco cosa Malvida ci racconta della sua esperienza artistica.
Cosa significa il nome del tuo progetto Malvida e come è nata l’idea?
Malvida è semplicemente un nome artistico che racchiude “Ida”, il mio nome di battesimo. Quando il progetto iniziò a delinearsi tutti mi dicevano di mantenere “Ida” come nome artistico, ma ho preferito comunque differenziarlo, così da non confondere la persona con l’ artista, che appunto per me sono due cose diverse.
Nelle tue canzoni esprimi una sorta di “male di vivere” che però non è slegato dalla speranza di un futuro migliore. Quanta importanza ha nella stesura dei tuoi pezzi la tua esperienza personale e la tua formazione artistica?
Scrivo i testi ispirandomi unicamente alla mia vita, a quello che vivo personalmente. Nessuno dei ragazzi a cui ho dedicato i pezzi è attualmente il mio ragazzo, quindi sì, si parla di speranza con quel retrogusto amaro di una bella storia che finisce.La mia esperienza artistica incide sicuramente. Studiando nella mia accademia ho capito che non volevo fare l’ interprete, ma creare canzoni originali.
Nel panorama indie italiano non siamo abituati a vedere molte donne che si cimentano con questo che possiamo definire genere musicale (anche se effettivamente non lo è). Nel tuo piccolo senti questa competizione?
Non avverto nessun tipo di competizione. Avverto però di far parte di qualcosa.
Quali sono gli argomenti di cui senti l’urgenza di parlare? Pensi che una portavoce femminile, una ragazza giovane come te, possa ridefinire in qualche modo il paradigma “sole, cuore, amore” di cui molte interpreti si fanno baluardo?
Sento l’ urgenza di parlare di sentimenti, banale lo so. Tutti parlano d’ amore, è vero, ma penso che la forza di un’ artista sia spesso il modo di raccontare le cose, non la scelta degli argomenti. Spero quindi, che il mio modo vi piaccia.
Nella scrittura, nella musica e anche in video, senti l’influenza, l’ispirazione di qualche artista? Come avviene la preparazione di quello che fai e che trasmetti attraverso la tua arte?
Non avverto nessuna influenza, non mi ispiro a nessun altro. Sicuramente quello che ascolto deve comunque avermi influenzato in un qualche modo. Per quanto riguarda l’ immagine e dunque anche la questione video, per me è fondamentale. Ho il mio immaginario, ce l’ ho ben chiaro in testa. E’ di immane importanza per me curare anche questo aspetto nei minimi particolari. Adoro il cinema e la fotografia. Lavoro come attrice in corti e in teatro, dunque per me questa parte del lavoro è affascinante tanto quanto la musica.La preparazione è lunga, fare arte richiede tanta pazienza.

Cosa diresti alla te stessa adolescente e quali sono i progetti per il tuo futuro?
Alla me stessa adolescente dico: “Grazie di non essere diventata grande!” . Cantare per me è un sogno, coltivarlo mi fa sentire eternamente giovane. In progetto c’è il mio primo album “Gli ultimi” la cui uscita è prevista prima della fine del 2019. Contiene le cose piu preziose che ho vissuto, che penso, che ho provato, che ho visto..Racchiude tutta la verità e tutta la speranza che ho. Racchiude inoltre l’ incitamento ad amare, a praticare l’ amore quello vero. L’ unico amore che esiste in realtà.